12th European Television and Film Forum
Bologna, 14-16 Settembre 2000
Analisi e Report

La TV digitale non è solo broadcasting

Le reti della cibernetica possono risultare rivoluzionarie rispetto alle consuetudini della TV. Lo sono sul piano testuale perché le modalità ipermediali delle reti suggeriscono una ridefinizione delle strutture narrative, dei valori, delle forme e dei linguaggi. Lo sono sul piano creativo perché possono favorire una radicale scomposizione e ricomposizione del lavoro recuperando la qualità artigianale con la potenza tecnologica. Lo sono dal punto di vista produttivo e distributivo perché rappresentano la caduta della centralità del broadcasting e la destrutturazione della filiera dal prodotto al consumatore. Richiedono, inoltre, un'economia politica del prodotto in relazione alle dinamiche di globalizzazione e localizzazione dei bisogni. Si affidano al gradimento di pubblici esigenti e motivati. Essere multimediali significa essere veicolabili su più supporti e per varie fasce di utenza.
Di fatto, l'opportunità fondamentale per migliorare la qualità del servizio passa attraverso la tecnologia digitale, finalizzata ad una trasmissione satellitare quanto terreste. L'impresa radiotelevisiva, nel nuovo millennio, è sottoposta ad una fortissima pressione concorrenziale dovuta all'immissione nel mercato di nuovi apparati trasmittenti e riceventi con tecnologia numerica o digitale. E' stata definita ben presto Rivoluzione digitale. E' qualcosa che investe ogni aspetto della produzione e gestione di conoscenze, dalle telecomunicazioni alla fotografia, dai quotidiani alla contabilità aziendale. Il digitale collega, infatti, ciascun comparto della comunicazione, accentuando sempre di più la convergenza in un macro settore che promette di essere, nel nuovo millennio, l'industria trainante ed egemone dell'economia mondiale.

Fausta Speranza